Il 19 gennaio la sala congressi dell’Unione Industriale di Torino ha ospitato il convegno scientifico nazionale “Diabete oggi e domani” organizzato dal distretto 108-Ia1 per conto del Moltidistretto Italy.
Si sono alternati sul palco 14 relatori che hanno parlato di una delle più subdole malattie al mondo. Il diabete infatti spesso risulta asintomatico e non mostra manifestazioni per lungo tempo. Coordinato dal prof. Fabio Broglio, presidente della sezione piemonte e Valle d’Aosta della Società Italiana Diabetologica; dal dott. Libero Zannino, medico e vicegovarnatore del distretto 108-Ia1 e dal dott. Paolo Fornengo, dirigente di I livello presso la Città della Salute di Torino, l’interessante simposio ha messo in evidenza, per mezzo degli illustri relatori, le problematiche relative al Diabete Mellito ed alle sue complicanze.
Diabete: perché è difficile contrastarlo?
Si tratta di una malattia che, se non precocemente identificata e curata, può portare a conseguenze potenzialmente invalidanti e mortali. Individuare e conoscere il male è l’unico mezzo per rallentarne la diffusione e favorirne il controllo. L’aumento generalizzato del sovrappeso e dell’obesità sono considerati la prima causa dell’epidemia, che oggi è quattro volte più diffusa rispetto al 1980. Si tratta di un male che costa moltissimo alla società. Ad esempio, in Italia, la spesa media pro capite va dai 2.600 ai 3.600 euro all’anno per ogni malato. Il moto potrebbe aiutare, ma ormai la sedentarietà limita la possibilità di muoversi alla maggior parte delle persone.
La dieta ideale non deve essere restrittiva, ma sana e bilanciata, assumendo l’abitudine di misurare periodicamente la circonferenza addominale, limitando l’assunzione di grassi o carboidrati complessi ed eliminando, per quanto possibile, gli zuccheri presenti in molti prodotti industriali. E’ anche indispensabile procedere, non solo con un tempestivo controllo della glicemia, ma anche di patologie compresenti come l’ipertensione arteriosa e la dislipidemia.
Conoscere il nemico per poterlo vincere
La ricerca nelle cure sta procedendo e sono state individuate classi farmacologiche come gli agonisti del GLP-1 e le glifozine che, oltre a ridurre efficacemente e in sicurezza la glicemia, hanno anche dimostrato una efficacia nel prevenire le complicanze e la mortalità cardiovascolare. La terapia insulinica è stata caratterizzata da una profonda trasformazione, sia per la comparsa di molecole più maneggevoli e sicure, sia per l’evoluzione della tecnologia applicata ai microinfusori di insulina e ai sensori glicemici, strumenti importanti nella terapia del diabete mellito di tipo 1.
Tuttavia i numeri in continua progressione della malattia fanno tremare. Nel 2010 affliggeva 285 milioni di persone nel mondo, si prevede che saranno 438 milioni nel 2030 e si teme che saliranno a 642 milioni nel 2040. Dal diabete ancora non si guarisce, ma è indispensabile individuare per tempo la patologia e curarla per non farla peggiorare. Occorre insomma conoscere il “nemico” per poter lottare e un giorno, forse, vincere.